Patrick Zaki incontra gli studenti dell'istituto Planck
E’ stato definito da “Amnesty International” il più importante caso in difesa dei diritti umani del ventunesimo secolo. Patrick Zaki lunedì 10 febbraio sarà all’istituto Max Planck per parlare con gli studenti. Presenterà il suo libro autobiografico “Sogni e illusione di libertà. La mia storia” edito da La nave di Teseo.
La sua storia infatti è nota: il giovane egiziano, attivista dell’Epir (Egyptian Initiative Personal Rights), venuto a Bologna per frequentare un master sui diritti di genere, è stato arrestato il 7 febbraio 2020 in Egitto (appena tornato a Il Cairo per visitare la famiglia) e accusato di reati politici. Il ragazzo è stato al centro di una mobilitazione nazionale e internazionale, partita dall’Università di Bologna e che ha portato alla grazia da parte del presidente egiziano Al-Sisi, dopo 19 mesi di carcere preventivo e un periodo di libertà vigilata chiusasi con la sentenza di condanna nel luglio 2023 per aver pubblicato un articolo in difesa dei cristiani copti contro lo stato egiziano.
All’Istituto Planck, lunedì mattina Zaki incontrerà le classi quarte e quinte dell’Itis e del Liceo delle Scienze applicate per discutere del libro letto dagli studenti nell’ambito del Progetto Lettura, promosso dal Dipartimento di Lettere in collaborazione con la libreria Lovat. Nel pomeriggio di lunedì (ore 13.45-15.30), Zaki incontrerà invece gli studenti delle classi terze insieme con la giornalista Laura Cappon autrice con il vignettista Gianluca Costantini, del graphic novel “Patrick Zaki. Una storia egiziana”, edito nel 2022 da Feltrinelli.
Dopo la liberazione Zaki è tornato in Italia, dove nel frattempo aveva ottenuto la cittadinanza italiana, tramite una mozione votata dal parlamento, ed è diventato il simbolo delle battaglie civili per la libertà di pensiero. La sua storia ha dimostrato l’importanza di far sentire l’opinione pubblica a favore dei prigionieri politici. Ha evidenziato che i diritti umani sono un ideale sempre perfettibile che richiede battaglie civili e impegno continuo. “Ora che sono qui , nella mia casa, da uomo libero _ scrive Zaki nel suo libro_ penso che sono una persona fortunata. Non solo perché sono uscito di prigione e ho riconquistato la mia libertà, ma perché grazie alla mia esperienza ho ottenuto una risonanza che rende la mia voce più forte. Le mie battaglie per i diritti umani possono avere più ascolto, le mie denunce possono arrivare più lontano”. Alla conclusione del libro Zaki affida il suo progetto di vita: “Dopo l’esperienza del carcere – la solidarietà che ho visto lì dentro, le possibilità di dialogo che ho visto lì dentro, la mobilitazione che ho visto in Italia e nel mondo- credo che il cambiamento possa avvenire : tutto può cambiare, apparentemente in un attimo, concretamente perché qualcuno ci ha lavorato per anni”. Una lezione di vita che gli studenti del Planck sapranno sicuramente cogliere.